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03/08/2008
 
 

COMUNITA' MONTANA

Versante Tirrenico Meridionale

   
         
 

 

COMUNICATO STAMPA

Dopo le guardie mediche tocca agli Ospedali

La paventata chiusura di alcuni ospedali della Piana espressa dal generale Massimo Cetola, tra cui quello di Oppido Mamertina, concretizza il timore espresso in più occasioni da questa amministrazione. Tra gli ospedali elencati figura anche l’Ospedale di Rosarno che non è mai entrato in funzione e che di fatto oggi è rifugio di extracomunitari. Sulla situazione degli ospedali della Piana viene espresso un giudizio frettoloso e superficiale senza tenere conto dell’orografia del territorio servito oltretutto da una pessima rete stradale. Non basta dire che nella piana in un raggio di 40 chilometri sono collocati sei (in effetti cinque) ospedali. Le informazioni che arrivano al responsabile della ASP di Reggio Calabria sono “volutamente” insufficienti non tenendo conto della primaria esigenza di garantire l’emergenza-urgenza ad una intera popolazione che vede nel presidio di Oppido Mamertina l’unico punto di riferimento raggiungibile in tempi ragionevoli in un territorio estremamente disagiato .

Non è bastato chiudere alcune postazioni di continuità assistenziale (ex guardie mediche) lasciando inascoltate le grida disperate di protesta di Sindaci e cittadini prevalentemente anziani che in quei piccoli presidi vedevano l’unica risposta immediata alle loro richieste. Lo stillicidio continua. Ci eravamo illusi che la proposta di riconversione in struttura ospedaliera per l’assistenza a pazienti non acuti (riabilitazione e lungodegenza) potesse finalmente dare una definitiva e precisa specificità alla struttura, ma come al solito piove sul bagnato. L’Ospedale di Oppido Mamertina, che il Piano Sanitario Regionale fino all’approvazione definitiva da parte del Consiglio Regionale del Nuovo Piano Sanitario Regionale è ancora oggi classificato come “Ospedale di Montagna”, proprio a riconoscimento del ruolo strategico che svolge a tutela delle popolazioni interne, continua ad essere ridimensionato, bistrattato, umiliato e spogliato di servizi essenziali che hanno di fatto, forse volutamente, ridotto i parametri di produttività.

Che fine ha fatto l’osannato ”Nuovo Ospedale della Piana” che logiche di potere hanno localizzato in un area diversa da quella espressa dal territorio (Cannavà)  e che doveva risolvere in tempi rapidi tutti i  problemi?  Non siamo per l’Ospedale sotto casa, ma siamo fermamente convinti che fino a quando non vi saranno concrete e valide alternative l’Ospedale di Oppido Mamertina non solo non dovrà chiudere ma dovrà essere potenziato e completato negli organici in modo che possa effettivamente rispondere alle esigenze del territorio. La Direzione strategica provinciale continuando ad agire in questo modo,  potrà si risanare i conti,  ma svolgerà sicuramente un pessimo servizio verso le popolazioni più deboli.

 03/08/2008                                                            

   
 

                                                                                                     L’Assessore

   
                                                                                             Dott. Rosario Palumbo    
 
             
Comunicato  Stampa
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