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10/05/2005

Legge sulla procreazione assistita: Referendum 12 giugno 2005

   
   

Presentazione

Il Referendum sulle norme relative alla procreazione assistita si terrà il 12 giugno 2005. Lo ha deciso il Governo, durante il Consiglio dei ministri del 7 aprile scorso. L'annuncio è stato dato dal ministro dell'Interno, Giuseppe Pisanu, nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Chigi.

 I decreti firmati Capo dello Stato sono in corso di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. Ognuno contiene un quesito relativo a parti della legge sottoposte a referendum.

I quesiti sono complessivamente quattro e riguardano:

1. l'utilizzo di embrioni per la cura di nuove malattie;

2. l'utilizzo di più embrioni nella procreazione assistita;
3. la fecondazione eterologa;
4. sfera dei diritti della donna nella procreazione assistita;

In particolare, il secondo, il terzo e il quarto quesito del referendum, come spiegano la sentenza di ammissibilità della Corte Costituzionale n.47 e 48 del 13 gennaio 2005, mirano:
a) ad ampliare le possibilità di ricorso alla procreazione medicalmente assistita;
b) ad ampliare la possibilità di revoca del consenso oltre il limite fissato dall’art. 6, comma 3, della legge;
c) a permettere la produzione di embrioni in eccedenza rispetto a quelli necessari per un unico e contemporaneo impianto;
d) a consentire interventi sull’embrione con finalità diagnostiche e terapeutiche generali.
Di conseguenza, diventa possibile:
- l’accesso alla procreazione medicalmente assistita anche per finalità diverse dalla soluzione dei problemi riproduttivi derivanti dalla sterilità o infertilità;
- escludere dai principi che regolano l’applicazione delle relative tecniche quello della gradualità;
- la revoca del consenso, da parte dei soggetti che vi accedono, anche dopo la fecondazione dell’ovulo;
- interventi sull’embrione aventi finalità diagnostiche e terapeutiche anche diverse da quelle previste dall’art. 13, comma 2, della legge;
- la creazione di un numero di embrioni superiore a quello necessario ad un unico e contemporaneo impianto e comunque superiore a tre;
- la crioconservazione degli embrioni in ogni caso in cui non risulti possibile il trasferimento degli embrioni stessi nell’utero.

 Per quanto riguarda invece il primo quesito, la richiesta di abrogazione sottoposta a referendum mira ad ampliare la possibilità di ricerca clinica e sperimentale sugli embrioni con finalità terapeutiche e diagnostiche, sia attraverso la rimozione dei limiti di cui all'art. 13, comma 2, sia attraverso l'eliminazione dei divieti di clonazione mediante trasferimento di nucleo e di crioconservazione, in quanto procedure strumentali alle tecniche di utilizzo delle cellule staminali, fermo restando tuttavia il divieto di realizzare processi volti ad ottenere un essere umano identico, quanto al patrimonio genetico

http://www.governo.it/GovernoInforma/Dossier/procreazione_referendum/